Ero tuo amico

Ero tuo amico

Perché rallenti svelto la tua corsa?
dov’è la tua famiglia che è anche mia,
mi sento adesso invaso da una morsa
perché ti sei arrestato sulla via?

Sento sfrecciar le auto in tutta fretta
mi inviti a scender ora con un gesto,
ma qui nessun si vede o chi ci aspetta
presentimento colgo un dì funesto.

Ricordi quando ero un cucciolotto?
che stavo dentro il palmo della mano,
o quando solo dentro al tuo salotto
correvo e mi dicevi d’andar piano?

Ricordi quando è nato il tuo angioletto
e io che ci giocavo a capriole,
che belli che eravam io e il frugoletto
nel parco a fare i salti nelle aiuole.

Cosi siamo cresciuti insieme e accanto
io sempre a voi fedele in ogni giorno,
restavo fermo ed attendevo tanto
dietro la porta a sera il tuo ritorno.

E adesso amico mio cosa è successo?
perché per le tue ferie io non conto?
sto buono buono sai te l’ho promesso
anche se io non parlo e non racconto.

Ti prego non lasciarmi qui da solo
sai questa corda al collo mi si impiglia
lo sai che se sei triste ti consolo?
Perché voi siete ormai la mia famiglia!

Ti prego sento caldo ed ho paura
dai slegami e riportami a casetta,
non far che per la tua d’abbronzatura
condanni la mia vita in tanta fretta.

E invece t’allontani in gran carriera
e resto qui legato in questa strada,
non resta che tentare una preghiera
che fine ma di certo non accada.

Addio amico mio della mia vita
io credo che preghiere mie son vane
ricorda sotto il sol con la granita
che io ero solamente un cane!

Ettore Leone